Università di Napoli

Project Description:

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Progetto preliminare e definitivo della facoltà di giurisprudenza e ingegneria dell’università “Federico II” di Napoli

Il nuovo complesso universitario è stato progettato in maniera tale da costituire un nuovo polo di riferimento per l’istruzione e la ricerca capace di riqualificare l’ambiente urbano circostante ed innescare processi migliorativi del contesto sia dal punto di vista architettonico che da quello sociale.
La soluzione progettuale è concettualmente a metà strada tra l’approccio a spazi aperti e quello a corte.
L’intero complesso universitario diviene uno strumento di ricucitura tra il tessuto urbano circostante ed il nuovo spazio pubblico verde all’interno del lotto; gli edifici, seppur posizionati lungo i bordi dell’area a completamento della quinta urbana esistente, sono stati progettati con il criterio di mantenere una elevata permeabilità alla circolazione ed alla vista sia dalle strade perimetrali sia all’interno dell’area. Il progetto del nuovo complesso universitario, mediante un sistema articolato di volumi e vuoti, non solo si inserisce nel tessuto urbano senza alterare la percezione della cortina stradale esistente, ma provvede anche alla creazione di un sistema di spazi pubblici al confine con la città.


Approfondimenti

Il progettoLe tematiche:
Il nuovo complesso universitario è stato progettato in maniera tale da costituire un nuovo polo di riferimento per l’istruzione e la ricerca capace di riqualificare l’ambiente urbano circostante ed innescare processi migliorativi del contesto sia dal punto di vista architettonico che da quello sociale.
La soluzione progettuale è concettualmente a metà strada tra l’approccio a spazi aperti e quello a corte.
Gli edifici sono stati disposti lungo i lati esterni dell’area a completamento della struttura edilizia dell’isolato (perimetrato dalle vie Signorini, Nuova Villa, Protopisani e via Villa San Giovanni). Invece di perimetrare il lotto attraverso un’unica linea di edifici, il complesso è stato articolato in un sistema integrato di spazi aperti e di volumi costruiti.
In questo modo viene creata una sequenza di spazi pubblici anche verso la strada, introducendo gradualmente l’utente all’ampia superficie a verde pubblico che si estende nella parte centrale dell’area.
L’intero complesso universitario diviene uno strumento di ricucitura tra il tessuto urbano circostante ed il nuovo spazio pubblico verde all’interno del lotto; gli edifici, seppur posizionati lungo i bordi dell’area a completamento della quinta urbana esistente, sono stati progettati con il criterio di mantenere una elevata permeabilità alla circolazione ed alla vista sia dalle strade perimetrali sia all’interno dell’area.
Il nuovo complesso edilizio si caratterizza quindi come un’interfaccia tra i diversi tipi di utenti: studenti, docenti, ricercatori, gli utenti degli eventuali corsi per il pubblico che si potranno tenere nei laboratori di informatica, e gli utenti in generale dei nuovi spazi verdi.
Il progetto del nuovo complesso universitario, mediante un sistema articolato di volumi e vuoti, non solo si inserisce nel tessuto urbano senza alterare la percezione della cortina stradale esistente, ma provvede anche alla creazione di un sistema di spazi pubblici al confine con la città.
Sui bordi dell’area sono state, infatti, riproposte le tipologie spaziali tipiche del resto della città: la piazza, lo slargo, il cortile, la stradina di passaggio ecc…
Questa scelta progettuale incrementa l’integrazione tra struttura universitaria e la comunità cittadina secondo una sequenza di spazi il cui carattere “pubblico”, “privato” o “semiprivato” varia a seconda della collocazione e delle dimensioni.
La ricchezza di spazi e l’interazione tra i diversi utenti del complesso (cittadini, studenti, docenti, ricercatori, eventuali imprenditori che affittano gli spazi dei laboratori per le loro ricerche ecc…) può inoltre contribuire a quella riqualificazione del territorio tanto auspicata dall’Accordo di Programma.
L’altezza massima dei fabbricati è stata contenuta il più possibile, compatibilmente con il carattere rappresentativo dell’istituzione universitaria e con le sue esigenze funzionali interne, in maniera tale da non “soffocare” gli edifici residenziali circostanti ma, al contrario, da creare uno scenario architettonico di qualità.