Expo 2015 – Padiglione Brasile

Project Description:

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Progetto preliminare, definitivo, esecutivo. Direzione lavori

Il Padiglione Brasile è localizzato in prossimità dell’ingresso ovest dell’area EXPO, compreso fra l’Expo Centre, il Padiglione Zero e Cascina Triulza a nord del Decumano.
L’idea progettuale del Padiglione parte da una metafora che cerca di racchiudere l’identità del paese: la RETE.
Il programma espositivo del padiglione brasiliano e con esso la sua struttura si dividono in due ali: nella parte sinistra si trova l’asse più ludico e permeabile mentre a destra si concentrano gli usi più densi e gli spazi tecnici. A sinistra, lato da cui avviene l’accesso al padiglione, questo si configura come una grande galleria di 115 metri costituita da una successione di portali in acciaio corten rivestiti con pannelli in grigliato corten che ombreggiano l’ambiente espositivo pur lasciandolo molto permeabile alla vista. A destra, il corpo principale del padiglione è invece un vero e proprio edificio articolato su tre livelli con esposizioni di vario genere e contenuti interattivi.
Così il Padiglione si sviluppa in una apparente dicotomia tra aperto e chiuso, artificio e natura.

  • Progettazione architettonica a firma di: Stefano Pellin – con Mosae, Studio Arthur Casas e Atelier Marko Brajovic
  • Progettazione impiantistica a firma di: Stefano Pellin e Michele Maddalo – con Stain engineerig srl
  • Progettazione strutturale a firma di: Stefano Pellin e Michele Maddalo – con ETS spa
  • Direzione lavori: Stefano Pellin – Iparch

CONCEPTDESCRIZIONE STRUTTURASOSTENIBILITÀRIUSOMATERIALI
EXPO 2015 mette in primo piano il tema dell’alimentazione, energia fondamentale delle attività umane e imprescindibile diritto universale. L’agricoltura brasiliana persegue la desiderata armonia fra crescita e sviluppo con la missione di livellare il benessere individuale e collettivo. La strada per questo futuro di uguaglianza e diritto al cibo si traccia costruendo la consapevolezza della necessità di rapporti basati sulla condivisione delle risorse e la diffusione della conoscenza. Un’organizzazione in rete che, diversamente da strutture organizzate gerarchicamente, è flessibile, fluida e diffusa; il suo carattere plurale rende possibile la naturale convivenza nella diversità, mantenendo e valorizzando le particolarità dei gruppi e delle persone che ne prendono parte. Attraverso questa rete si possono irradiare nuovi punti di vista sulle risorse alimentari e sui codici culturali dominanti nell’identità nazionale brasiliana. L’idea si traduce in un invito: far parte di questa grande rete e, attraverso di essa, guardare alla relazione intima che lega i tratti culturali distintivi di un popolo e le materie prime di cui si nutre.
Per il Padiglione del Brasile il concept è stato sviluppato fondendo scenografia e architettura e prendendo le mosse dalla metafora del “futuro in rete” che si materializza nell’elemento organizzatore dello spazio: una grande rete di accesso al padiglione, un percorso che invita a conoscere la grande rete dell’agricoltura brasiliana. L’organismo architettonico sostiene un percorso espositivo non prestabilito, lasciando al visitatore diverse possibilità di accesso, percorso e fruizione degli spazi, con la massima opportunità di scegliere in base non solo agli interessi di ciascuno, ma anche in base alle sensazioni del momento.
Il programma espositivo del padiglione brasiliano e con esso la sua struttura si dividono in due ali: nella parte sinistra si trova l’asse più ludico e permeabile mentre a destra si concentrano gli usi più densi e gli spazi tecnici. A sinistra, lato da cui avviene l’accesso al padiglione, questo si configura come una grande galleria di 115 metri costituita da una successione di portali in acciaio corten rivestiti con pannelli in grigliato corten che ombreggiano l’ambiente espositivo pur lasciandolo molto permeabile alla vista. A destra, il corpo principale del padiglione è invece un vero e proprio edificio articolato su tre livelli con esposizioni di vario genere e contenuti interattivi.
La galleria in acciaio corten lascia l’opportunità di entrare in Brasile da più punti e percorrere l’alveo di un fiume costeggiato da vegetazione tropicale, ammirare le colture indigene, inebriarsi degli intensi profumi e colori dei fiori e del legno.
Oppure, il visitatore potrà lasciarsi “coinvolgere” dalla grande rete e percorrerla dal giardino fino in alto, arrampicarsi, sedersi, prendendo in qualche modo parte all’intreccio culturale tipico del Brasile. Con i suoi 1200 m², la rete accompagna il visitatore nel percorso espositivo alla conoscenza delle tipiche coltivazioni brasiliane segnalandole, modificando la sua forma in punti singolari. Oltre alla metafora, con la rete si creano spazi ludici, di intrattenimento, riposo e riflessione. Gli spazi espositivi più tradizionalmente strutturati e “tecnologici” sono ospitati all’interno di un volume compatto, una “scatola” di sughero profumato che si illumina, dallo zenit, attraverso un grande sorriso.
Così il Padiglione si sviluppa in una apparente dicotomia tra aperto e chiuso, artificio e natura.
La scelta del corten per la struttura della galleria vuole rimandare alle ricchezze minerarie del Paese e al suo veloce sviluppo industriale e infrastrutturale. Il legame con la natura, la foresta e il sapiente uso delle ricchezze nel rispetto dei suoi equilibri sono simbolizzate dalla scelta del sughero, materiale naturale e sapientemente raccolto e lavorato nel rispetto dei cicli di crescita delle piante. Come dicevamo, la dicotomia è apparente: i due concetti si equilibrano, i materiali si compenetrano, il corten insegue il sughero che, a sua volta, avvolge il corten.