Il nuovo parco di Bagnoli dovrebbe divenire un grande polmone verde al cui interno collocare attività di forte interesse sociale ed economico.
Si punta alla valorizzazione del patrimonio architettonico, alla messa in evidenza della biodiversità e al recupero del ricchezza culturale, caratteristiche che fanno di questo parco uno dei luoghi più interessanti ed affascinanti del nostro territorio.
Nell’area sono presenti numerosi edifici un tempo sede di attività industriale e che, per le loro caratteristiche specifiche ed eccezionali, oggi sono stati riconosciuti manufatti di archeologia industriale.
Uno di questi manufatti, denominato “Ex Officina Meccanica”, è stato indicato come sede dei futuri studi cinematografici napoletani Napoli Studios. Le scelte progettuali vanno effettuate tenendo conto di tutte le forti valenze storiche, culturali e paesaggistiche, alle quali faremo cenno nel seguito.
Ci si trova ad operare su un manufatto che, se pure inserito in uno dei luoghi tra i più affascinanti del golfo, il mare, con il golfo di Pozzuoli, l’isolotto di Nisida, le colline di Posillipo a Sud e dei Campi Flegrei a Nord, non ha particolari caratteri e non offre spunti progettuali significativi.
Ci sono però delle suggestioni che accomunano ed accordano la vita passata e quella futura del fabbricato.
L’edificio è stato una grande macchina, all’interno della quale aveva luogo il processo della “trasformazione”, in cui risuonava il rumore dei metalli e delle macchine in movimento, degli uomini e della loro organizzazione.
La nuova vocazione, legata alla produzione televisiva e cinematografica che viene tra l’altro anch’essa chiamata “industria” per quanto siano evidenti le differenze, si fonda su principi e logiche molto simili a quelli dell’industria tradizionale.
Il regista, gli operatori e le macchine, lavorano per un prodotto finale: tanto la vecchia attività ha usato quanto quella nuova userà l’edificio per un processo di “trasformazione” e di “produzione” la cui prima necessità è che tutto funzioni come un enorme ingranaggio ben oliato.
Il bando ha richiesto la realizzazione di un centro per la produzione cinematografica che accolga al suo interno l’insieme di attività necessarie per “il mestiere del cinema”: teatri di posa, sale regia, camerini, sale trucco e parrucco, uffici per la produzione e tutto quanto necessario.
Inoltre, il Comune di Napoli, la Regione Campania e tutti gli altri enti interessati all’area, hanno investito risorse enormi sulla riqualificazione di tutta Bagnoli, per realizzare un parco che sia il “parco della città”.
Per questo immaginiamo uno spazio che, per quanto “perfettamente funzionante” da sé dialoghi con il parco e con chi lo vive, con le persone quindi, privilegiando una seconda vocazione, quella alla comunicazione.
Alla capacità di funzionare come “macchina per la produzione” potrebbe aggiungersi la capacità di funzionare come “macchina dialogante”, strumento in grado di interfacciarsi con gli utenti esterni, in grado di “promuovere” gli Studios , di accogliere eventi e catalizzare attività ed interesse.
Una macchina che produce tv e cinema, una macchina che interagisce e promuove, ed infine una macchina intelligente cioè in grado di autoregolarsi, di risparmiare energia e di cambiare.
Il nuovo centro di produzione video, chiamato “Napoli Studios”, va a collocarsi nel cuore del quartiere di Bagnoli, che è diventato nell’immaginario collettivo un luogo simbolo. Il luogo dove la città potrebbe trovare riscatto ma nel quale fin ora ha perso occasioni. Era il luogo dove l’industria pesante, aveva messo radici, aveva prodotto benessere ed occupazione, ed è crollata come un castello di sabbia, cancellando sogni e speranze e poi lasciando un vuoto fisico, riconoscibile, lì in bella vista a ricordare che ciò che creiamo incide sul territorio ed è difficile da cancellare. Gli stabilimenti hanno chiuso ed hanno lasciato macerie e danni ambientali.
Bagnoli è Napoli, è l’occasione di Napoli. Noi vorremmo partire da qui, da Bagnoli, dalla scelta precisa di questo luogo.
Gli studi sono gli studi di Napoli, ma prima ancora sono gli studi di Bagnoli, ed allora non sono i “Napoli Studios”, ma “Bagnoli Studios”.
BAST, BAgnoli Studios: gioco di parole divertente, un acronimo che diventa traccia culturale.
Bast, come “mo’bbast’“, adesso bisogna tagliare i ponti con il passato e le sue tristi dinamiche, adesso ci si rialza.