Il nuovo complesso universitario è stato progettato in maniera tale da costituire un nuovo polo di riferimento per l’istruzione e la ricerca capace di riqualificare l’ambiente urbano circostante ed innescare processi migliorativi del contesto sia dal punto di vista architettonico che da quello sociale.
La soluzione progettuale è concettualmente a metà strada tra l’approccio a spazi aperti e quello a corte.
Gli edifici sono stati disposti lungo i lati esterni dell’area a completamento della struttura edilizia dell’isolato (perimetrato dalle vie Signorini, Nuova Villa, Protopisani e via Villa San Giovanni). Invece di perimetrare il lotto attraverso un’unica linea di edifici, il complesso è stato articolato in un sistema integrato di spazi aperti e di volumi costruiti.
In questo modo viene creata una sequenza di spazi pubblici anche verso la strada, introducendo gradualmente l’utente all’ampia superficie a verde pubblico che si estende nella parte centrale dell’area.
L’intero complesso universitario diviene uno strumento di ricucitura tra il tessuto urbano circostante ed il nuovo spazio pubblico verde all’interno del lotto; gli edifici, seppur posizionati lungo i bordi dell’area a completamento della quinta urbana esistente, sono stati progettati con il criterio di mantenere una elevata permeabilità alla circolazione ed alla vista sia dalle strade perimetrali sia all’interno dell’area.
Il nuovo complesso edilizio si caratterizza quindi come un’interfaccia tra i diversi tipi di utenti: studenti, docenti, ricercatori, gli utenti degli eventuali corsi per il pubblico che si potranno tenere nei laboratori di informatica, e gli utenti in generale dei nuovi spazi verdi.
Il progetto del nuovo complesso universitario, mediante un sistema articolato di volumi e vuoti, non solo si inserisce nel tessuto urbano senza alterare la percezione della cortina stradale esistente, ma provvede anche alla creazione di un sistema di spazi pubblici al confine con la città.
Sui bordi dell’area sono state, infatti, riproposte le tipologie spaziali tipiche del resto della città: la piazza, lo slargo, il cortile, la stradina di passaggio ecc…
Questa scelta progettuale incrementa l’integrazione tra struttura universitaria e la comunità cittadina secondo una sequenza di spazi il cui carattere “pubblico”, “privato” o “semiprivato” varia a seconda della collocazione e delle dimensioni.
La ricchezza di spazi e l’interazione tra i diversi utenti del complesso (cittadini, studenti, docenti, ricercatori, eventuali imprenditori che affittano gli spazi dei laboratori per le loro ricerche ecc…) può inoltre contribuire a quella riqualificazione del territorio tanto auspicata dall’Accordo di Programma.
L’altezza massima dei fabbricati è stata contenuta il più possibile, compatibilmente con il carattere rappresentativo dell’istituzione universitaria e con le sue esigenze funzionali interne, in maniera tale da non “soffocare” gli edifici residenziali circostanti ma, al contrario, da creare uno scenario architettonico di qualità.
- Il parco aperto
Le aree del parco sono state organizzate secondo una gerarchia di spazi diversi in modo tale che gli edifici diventano di volta in volta lo sfondo sul quale si stagliano gli elementi naturali del parco, o le cornici all’interno delle quali viene inquadrato il tessuto urbano circostante.
- Le piazze di ingresso
Gli accessi al campus saranno definiti dalle “Piazze di ingresso”, spazi sempre aperti di pertinenza dell’Università, dalle facciate degli edifici che su queste si affacciano. Questi due elementi ristabiliscono la continuità dello scenario della cortina stradale esistente ma, allo stesso tempo, collegano la città ai nuovi spazi pubblici attraverso dei portici e rivitalizzano le attività urbane.
- Le piazze interne
Sono delle piazze arretrate rispetto alle strade pubbliche e forniscono agli studenti ed ai cittadini degli spazi più riservati per lo studio o l’incontro vicino agli spazi aperti del parco.
- La corte a parco
Questa zona è allo stesso tempo un parco pubblico che possiede l’atmosfera di un cortile interno poiché non è esposta al traffico urbano ed è circondata da edifici. Gli utenti, una volta attraversati gli spazi più familiari delle piazze di ingresso e delle piazze interne, troveranno un paesaggio completamente diverso da quello del tessuto urbano circostante.
Zone a tappeto erboso di diversa forma, misura e altezza che punteggiano la Corte a Parco e ne costituiscono la componente principale. Viste ad altezza d’uomo, la sequenza di collinette sarà percepita come una superficie verde senza soluzione di continuità, pur lasciando, invece, ampio spazio per le diverse attività e la circolazione.
Le isole verdi costituiscono delle zone per il relax, l’incontro, lo studio nel tempo libero ecc… Tra le isole verdi si estende una zona pavimentata non impermeabilizzata collocata sopra uno spesso strato di terreno vegetale che consente il graduale drenaggio delle acque piovane senza affaticare istantaneamente le condotte pubbliche di scarico fognario